— 302 — costretto a venire alla suparificie, dove era distrutto a cannonate, oppure, se restava in immersione, era affondato con bombe da getto. Gli ufficiali inglesi, ai quali era affidata la direzione del servizio dei drifters, dimostravano una grande fiducia nell’efficacia del sistema, ed in un primo tempo furono riferiti vari casi di sommergibili presi nelle reti. Di uno solo però fu accertato l’affondamento perchè visibilmente distrutto col cannone dai drifters B 12, li 15 e B 16 (5 novembre 1915). L’8 novembre un altro drifters, il Manzanita, riferì di aver attaccato col cannone un sottomarino, ma probabilmente questo non fu colpito, perchè si nascose immergendosi. Non si tardò a constatare che la crociera retale non dava risultati meritevoli di nota, sia perchè era insufficiente il numero delle unità in confronto della larga zona da sbarrare, sia per deficienze inerenti al sistema. Dei sessantacinque drifters disponibili, pur richiedendosi agli equipaggi un servizio molto faticoso, soltanto la metà potevano essere tenuti in crociera, mentre gli altri o erano in’viaggio da o per la zona assegnata, o avevano in porto il necessario riposo. Essi dovevano partire da Taranto nelle prime ore del pomeriggio per essere sul luogo della crociera al mattino seguente, ed altrettanto tempo impiegavano naturalmente per il ritorno in porto \ Distese le reti, i drifters duravano 1 Fu provato ad assegnare ai drifters un ormeggio nel porto