— 192 — Un gruppo formato degli esploratori Novara ed Adm. Spaun, dei cacciatorpediniere Uskoke, Scharfschütze, e delle torpediniere 75, 76, 79, con il concorso degli idrovolanti L 42, L 46, L 47, uscì da Pola la sera del 27 luglio. Si suddivise in più nuclei e bombardò diversi punti del litorale Adriatico compreso fra Ancona e Fano. Mentre una silurante sparava pochi colpi contro l’ex batteria Cipelli di Ancona \ due idrovolanti sorvolarono la città e lanciarono varie bombe incendiarie sulla stazione ferroviaria. Questi tornarono due volte sopra l’obbiettivo, la qual cosa fece ritenere che essi si rifornissero da uno degli esploratori al largo 1. I danni arrecati furono senza conseguenza. Contemporaneamente altre unità prendevano di mira ed arrecavano danni trascurabili, sia alla stazione di Fano ed a due treni di mercanzie che vi si trovavano fermi, sia alla stazione di Marotta, ai ponti sul Metauro, sull’Arzilla e sul Cesano, alla via ferrata tra Fano e Fossombrone. Contro Pelagosa operò nella stessa mattina la la flottiglia siluranti proveniente da Sebenico con gli esploratori Helgoland e Saida, i cacciatorpedi- 1 Contro la silurante furono sparati dal molo alcuni colpi con un cannone da 57 mm. che dopo le prime incursioni era stato collocato per rispondere appunto al fuoco di qualche silurante che si fosse avanzata fino alla bocca del porto. 2 II Sokol, op. cit., scrive infatti che il Novara aveva ancorato a mare largo a 25 mg. da Ancona una imbarcazione con benzina e bombe per il rifornimento degli idrovolanti.