— 35 — tone dalla sezione dei nostri c. t. Aquilone e Turbine solo un’ora dopo che le ostilità si dovevano considerare aperte. Benché 1’ incontro notturno non abbia avuto un immediato seguito d’azione, ciò non di meno esso valse a provocare, alla successiva alba, una ripresa di contatto ch’ebbe il suo epilogo in un piccolo combattimento navale. Fra questi due episodi, che segnano le fasi iniziale e finale del primo atto di guerra nel basso Adriatico (e che descriveremo ampiamente tra poco), sono cronologicamente interposti due altri avvenimenti degni di rilievo : le incursioni cioè già dette del nemico contro la zona garganica e Barletta (ore 4,30) ed il colpo di mano compiuto da nostre unità a Pelagosa (ore 5). Prima però di esaminare particolareggiatamente queste quattro operazioni di guerra, si ritiene opportuno accennare sommariamente ai movimenti delle altre unità che si trovavano contemporaneamente in mare per differenti missioni, giovando ciò alla coordinazione degli avvenimenti ed a fornire una migliore visione complessiva della nostra per il pilotaggio delle unità alleate che dovevano aggregarsi alla nostra flotta) e conseguente sottrazione di essi alla linea di crociera ; « b) ritardato arrivo a Brindisi dei c. t. francesi sui quali si faceva assegnamento ; « c) anticipata apertura delle ostilità alla mezzanotte anziché all’alba del 24 maggio. « Per far fronte alla nuova situazione di fatto, gran parte degli ordini e delle disposizioni dovettero subire modifiche.... ».