— 238 — lanza sulla costa orientale, dove più appariva utile l’agguato. Le partenze avvenivano ad intervalli di tre o quattro giorni con subordinazione alle condizioni del tempo, spesso contrarie nella stagione invernale. Questo stato di cose migliorò, allorché arrivarono le altre unità francesi ed inglesi. Anche i sommergibili di Venezia erano stati assegnati ai diversi servizi secondo la loro capacità. L’ufficio del capo di stato maggiore aveva emanato le direttive di massima per il loro impiego, ma perchè il servizio non dovesse essere dannosamente grave in particolari circostanze, aveva lasciato al comando in capo del dipartimento di Venezia la regolazione nei suoi particolari della loro ordinaria attività. Quest’ultima autorità regolava anche le missioni speciali e fissava il numero dei battelli da impegnarvi in relazione alle circostanze, anche nel caso di operazioni ordinate direttamente dal ministero o richieste dal comando in capo deH’armata. In base a queste direttive fu disposto che i quattro sommergibili a benzina \ messi alla dipen- I Fu stabilito che un sommergibile fosse sempre in agguato foraneo per la difesa della piazza, un secondo pronto a portata di comunicazioni col semaforo di S. Nicolò di Lido ed in assetto completo per intervenire ad ogni evenienza. nn terzo pronto ad uscire in arsenale, éd un quarto pure in arsenale alla carica degli accumulatori. II vecchio Delfino, primo e più antico dei sommergibili italiani, fu escluso per la sua lentezza dal servizio di comandata a S. Nicolò e poco più tardi fu del tutto eliminato dal turno.