— 303 — fatica a mantenere la posizione loro assegnata, sia per le condizioni del mare, sia iper la direzione della corrente da NO a SE o viceversa, che tendeva a disporre le reti secondo l’asse del canale anziché normalmente a questo. Di conseguenza non soltanto della fascia di 40 miglia tra Otranto e Sa-seno una sola parte poteva essere coperta e vigilata, ina spesso succedeva che fra i gruppi di drifters e fra le unità di ciascun gruppo si aprivano larghi vuoti, attraverso i quali il nemico passava facilmente, senza preoccupazioni: d’altra parte, sfruttata la sorpresa e conosciuta l’altezza delle reti, i sommergibili potevano o schivarle od anche passare senza pericolo al disotto. Nel novembre altri 20 drifters giunsero a Taranto, ma già alcuni dei primi arrivati erano stati distaccati ai Dardanelli. Il comandante in capo dell’armata chiedeva che il loro numero fosse portato almeno a 200 per assicurare una vigilanza più estesa, ma la marina inglese non era in grado di soddisfare tale domanda. Fu migliorato il sistema delle reti da rimorchio, ne fu adottato un tipo munito di piccole torpedini esplodenti all’urto, ma di fatto lo sbarramento di Otranto restò pressoché inefficace fino all’ultimo anno di guerra. I drifters intanto erano esposti sia alle incursioni di navi nemiche, sia anche talvolta di Brindisi, ciò che avrebbe ridotto ad un minimo il tempo per portarsi sulla zona di crociera, ma vi si dovette rinunciare, essendo quella base già gremita di navi, siluranti, e galleggianti di ogni genere.