— 548 — che gradualmente aggiustò tanto bene sul piazzale e sul pontile, da rendere specie in alcuni momenti impossibile il traffico. Feci allora presenti tali circostanze al generale Ferrerò, ordinando in pari tempo la sospensione del movimento, che fu ripreso appena stabilita una trincea di riparo con sacchi di farina sul lato orientale del pontile. L’Ardito intanto andava a battere le posizioni retrostanti al Sasso Bianco mentre l’Insidioso dirigeva il fuoco sulle adiacenze di Rasbul e sulla strada che da questo punto conduce a Durazzo. « Continuò il lavoro tutta la notte sempre disturbato ad intervalli dall’aggiustato fuoco nemico con relative interruzioni d’intensità dalle ore 22 del 24 alle ore 2 del 25. Verso le ore 6 il nemico riprese intensamente un fuoco bene aggiustato». Il giorno 25 il mare è sempre tempestoso e il traffico nella rada ancora più difficile. Le sorti del nostro presidio minacciano di restare alla mercè del tempo e della forza degli attacchi che il nemico è in grado di sferrare. Il comandante in capo della 2a squadra dà ordine perentorio ai piroscafi che erano rientrati in porto di partire nuovamente e di proseguire a qualunque costo; manda la Libia (c. f. Acton A.) in rinforzo per battere coi cannoni da 152 min, le artiglierie e fanterie nemiche, insieme con YAgordat, richiamato appositamente da Taranto. Quest’ultimo, a richiesta del generale Ferrerò, si porta a dirigere il tiro contro la lingua di terra che unisce al nord Durazzo colla terra ferma,