— 298 — Un’offerta di cessione per parte della Francia di alcuni pescherecci a vapore (chalutiers) fu accolta con riconoscenza dalla nostra marina. Se la pescagione superiore a 3 metri ne assoggettava lo scafo al pericolo di urtare le mine stesse da dragare, essi potevano tuttavia essere utili contro i sommergibili. Dieci ne furono consegnati durante l’anno 1915, ma non fu possibile averne di più1. Se al principio della guerra mondiale sarebbe stato facile acquistarne così in Francia come in Inghilterra, oramai essi erano stati presso che tutti requisiti ed impiegati dalle due marine, che ne avevano già esperimentato l’utilità. Anche il governo francese non era in grado di soddisfare le nuove pressanti richieste che il comandante della flotta del Mediterraneo avanzava dopo la scoperta di sommergibili tedeschi in questo mare; e la stessa marina inglese trovammo concorrente nei tentativi di acquisti fatti in Spagna ed in Norvegia, acquisti d’altra parte difficili per le disposizioni interne di quei paesi che vietavano la vendita a potenze belligeranti. Col tempo si riuscì ad effettuare qualche compera in Spagna, in Norvegia, in Olanda, in Sud America ed in Giappone, ma quel che fu possibile accaparrare si ridusse sempre a ben poco. Furono date senza indugio ordinazioni ai can- 1 Fu anche esperimentato, preferito e riprodotto in Italia l’apparecchio di dragaggio francese di cui quei chalutiers erano dolati, perchè richiedeva un solo rimorchiatore, méntre i tipi da noi prima usati dovevano essere impiegati con due rimorchiatori.