— 243 — non fosse stato in grado di arrecare offesa alle navi nemiche, prima che queste, avvistatolo, si allontanassero. Anche nelle incursioni successive la presenza del sommergibile non ebbe risultati a noi favorevoli : le deficienze e gli inconvenienti, che man mano si andarono manifestando, dimostrarono che un solo battello era insufficiente, ma non diminuirono l’importanza dei sommergibili nella difesa del porto. Riportiamo una circolare del capo di stato maggiore della marina in data 9 settembre 1915 diretta al comando in capo del dipartimento di Venezia, perchè in essa trovasi chiaramente esposta la situazione nella quale veniva a trovarsi il battello distaccato ad Ancona. In essa maggiormente risalta l’utilità del sommergibile ai fini della protezione di quel porto, e sono indicate, oltre alle disposizioni prese per la difesa della città, anche i modificati criteri di massima che dopo l’esperienza dei primi mesi dovevano regolare il servizio dei sommergibili dell’alto Adriatico non destinati alla difesa ravvicinata di Venezia: « Unica difesa intrinseca del sommergibile sprovvisto di cannone, quando ormeggiato, è la rapida immersione sul posto, e , se questa condizione non può essere sicuramente soddisfatta, l’incolumità del sommergibile dovrà essere garantita da mezzi esterni: cannoni antiaerei contro le offese dall’alto, cannoni ordinari contro il tiro navale, sbarramenti retali contro i siluri. « Il porto di Ancona non possiede questi ca-