— 294 — muniti di motore ausiliario, qualsiasi galleggiante purché semovente, di piccolo dislocamento e di poca pescagione, risultò prezioso coadiutore del naviglio sottile silurante in questa specialissima guerra marittima, nella quale scafi sia pure poco armati, non protetti e lenti, avevano relativamente poco da temere da un avversario, di cui le unità di superficie erano chiuse nei porti o non ne uscivano che raramente per brevi incursioni intorno alle loro basi. La marina inglese fu la prima a trarre buon profitto dell’abbondante materiale posseduto ; parte ne attrezzò per trascinare reti e apparecchi dragamine per sgombrare il mare dalle torpedini nemiche, parte ne armò con cannoni di piccolo calibro, torpedini da getto ed altri congegni speciali per dare caccia ai sommergibili. Con equipaggi militarizzati inquadrati in reparti organici a fianco del naviglio sottile silurante, queste piccole unità furono adibite a servizi di pattuglia per la sorveglianza del mare intorno alle isole britanniche. In particolare le varie centinaia di battelli a vapore, che esercitavano in pace il mestiere della pesca nel mare del Nord si dimostrarono molto utili per impaniare i sommergibili mediante reti speciali da rimorchio. L’efficienza di queste navicelle dipendeva so-pratutto dal loro numero, e la relativa sicurezza che presentavano di fronte ai sottomarini, era fondata sul piccolo scafo e sul meschino valore intrin-