— 408 — gari e turchi erano penetrati travestiti in Albania per organizzare bande e sollevare la popolazione1. Già bande albanesi armate creavano ai Serbi gravi imbarazzi nell’alta Malissia, nè trascurabile fra i soldati e i fuggiaschi era il numero delle vittime per le imboscate di sorpresa, mentre essi avanzavano faticosamente lungo i sentieri che li portavano verso occidente. La vista delle miserabili condizioni, in cui erano ridotti i prigionieri austriaci di guerra, muovevano lo sdegno degli albanesi e ne aumentavano l’ostilità contro i Serbi. «D’altra parte, riferiva un nostro ufficiale da Scu-tari, il disagio inflitto al paese dall’ invasione di affamati prepotenti è reale e sentitissimo. Le ne- vorranno battersi : tuttavia anche le migliori truppe desisteranno dal combattere se costrette a ritirarsi dalle attuali posizioni. Questo faciliterà il compito dei governanti che per convinzione generale, non aspettano che l’occasione favorevole per fare pace con l’Austria, pur mantenendosi bene cogli Alleati. La presenza dell’esercito serbo mentre ha certo valso ad indurre i governanti ad una certa resistenza, non potrà produrre altri effetti, dato lo stato attuale di completa disorganizzazione di questo esercito. Qualora questo riuscisse a riorganizzarsi, un forte esercito serbo segnerebbe certo la fine di un tale piano. Questa riorganizzazione è però qui assolutamente impossibile ». 1 Secondo notizie comunicate dal R. Ministro in Albania alla fine di novembre, parecchi di questi ufficiali erano stati segnalati a Martanesh fra Tirana e Dibra, e il 4 dicèmbre egli così scriveva: «Oltre molti altri emissari penetrati in Albania per as-sòldare Malissori giunse ora notizia che anche Hassan Bey Pristina troverebbési al confine della Mirdizia donde ha scritto varie lettere, consigliando di prendere subito le armi contro i Serbi e di cooperare colle forze austriache giunte già a Prisren »,