— 365 — rivo a Brindisi superiori di molto a quelle in partenza, allorché si era ancora all’ inizio dell’ impresa di rifornimento, si ebbe una nuova ragione di intralcio nelle difficoltà di magazzinaggio e nel-l’ingorgo che si produceva sulle banchine e nei galleggianti del porto che già nel corso delle operazioni ordinarie erano sfruttati al massimo delle loro potenzialità. Circa le condizioni in cui le operazioni portuali si compievano a Medua, il tenente di vascello, incaricato di regolare lo scarico, scriveva il 9 dicembre: «Dei venti trabaccoli di cui si dispone per lo scarico dai piroscafi due sono ancora carichi di merce : lo scarico di questi si effettua per mezzo di un’ imbarcazione che accosta ad una specie di pontile, dove i soldati (serbi e montenegrini) portano a terra un sacco per volta. « A terra si accumulano sacchi di farina, di biscotto, botti di petrolio, benzina, merci di ogni genere esposte ad ogni intemperie ed alle offese dei velivoli e delle navi. Se le navi austriache avessero colpito le botti di petrolio che erano sulla spiaggia \ a quest’ora Medua sarebbe incendiata. « Da terra queste merci partono con carri e buoi per Scutari. Le attuali cattive condizioni della proposte che farebbero ritenere Medua è Durazzo porti commerciali forniti di ogni mezzo per rapidi sbarchi, ed il mare da traversare immune dalle insidie del sommergibile e dalle scorrerie di forze nemiche ». 1 Nell’ incursione del 5 dicèmbre. (Vedi in seguito).