— 237 — He * * Per le condizioni già dette del materiale la disponibilità di naviglio subacqueo nel basso Adriatico divenne precaria alla fine del 1915 e nei primi mesi del 1916, proprio quando la situazione militare richiedeva un servizio ancora più gravoso, sia per la maggior vigilanza necessaria nella zona foranea di Brindisi in seguito all’accresciuta attività dei sommergibili nemici specialmente posamine, sia per le operazioni in corso di vettovagliamento dell’esercito serbo, sia infine per opporsi lungo il litorale nazionale alle incursioni del nemico. Quattro battelli soltanto, due italiani cioè e due francesi, erano rimasti disponibili per la difesa ravvicinata; avevano tutti grande bisogno di radicali riparazioni. Restavano per le crociere cinque sommergibili francesi, oltre ai nostri Nautilus e Ve-Iella, ambedue in cattivo stato. Quest’ultimo venuto a collisione col cacciatorpediniere Dardo subì avarie, per le quali il suo turno di lavori, preordinato da tempo, non potè essere ulteriormente ritardato. I due Ampère e Papiri dovettero essere dislocati per circa un mese ad Ancona (21 sett.-13 ottobre) in sostituzione del sommergibile che usava esservi distaccato da Venezia e rimasero colà fino a che non giunsero nell’alto Adriatico i sommergibili inglesi. Fu necessario perciò rivedere il programma d’impiego della flottiglia di Brindisi, che per alcuni giorni fu ridotto a missioni saltuarie di vigi-