— 201 — tito la rotta per Sud. In questo istante gli è stato «parato contro un colpo da 76/17 che è andato leggermente lungo. Allora il sommergibile nemico si è immerso ». Dai rapporti austriaci si rileva che il sommergibile era 1’ U 5, il quale giunto per una ricognizione intorno a Pelagosa, aveva veduto il Nereide alla fonda ed aveva manovrato in immersione completa per portarsi sulla rotta di lancio; emerso di nuovo col periscopio aveva veduto il suo avversario circa 20° sulla sinistra venirgli incontro con un angolo acuto, ed accostare poi a dritta per puntare su di lui : aveva allora lanciato due siluri, il secondo dei quali aveva colpito il segno. Dopo l’esplosione non restò visibile del Nereide che la boa telefonica galleggiante. Le lunghe e ripetute chiamate non ebbero risposta : il Nereide era affondato in 24 m. di fondo a 250 m. dalla terra e si era perduto col suo valoroso equipaggio, mentre il comandante capitano di corvetta Carlo Del Greco con pronta decisione e rapida manovra, sfidando il gravissimo pericolo che gli sovrastava, muoveva dal posto di fonda e s’immergeva per silurare o speronare il nemico improvvisamente scoperto. L’azione del comandante Del Greco e dei suoi dipendenti merita di essere annoverata fra le più fulgide della nostra guerra 1. 1 Alla memoria del c. di c. Del Greco fu concessa la medaglia d’oro al valor militare.