— 270 — golfo di Trieste è basata su banchi di mine che sono periodicamente rinnovati quando l’oscurità lo consente. L’offesa contro navi nemiche è basata sopra l’impiego di sommergibili e di siluranti— Vigilanza ed offesa saranno più intensive ed efficaci quando sarà aumentato il numero delle siluranti e dei sommergibili.... ». Sempre più giustamente contrario ad impiegare finché non ve ne fosse assoluta necessità le navi più grandi, il comandante della piazza di Venezia scriveva anche il 23 ottobre : « Poiché l’ancoraggio entro Porto Rosega sarà sostenibile solamente quando non più battuto dal nemico e particolarmente dai suoi obici e mortai, e poiché anche prima d’allora si dovrà proteggere la strada litoranea Monfalcone-Nebresina-Miramare, bisognerà in un primo tempo ricorrere ad altri mezzi che non sia un Filiberto a Porto Rosega ». E questi mezzi egli precisava nella postazione di nuove artiglierie di medio calibro a Golametto e a Punta Sdobba, e di cannoni di grosso calibro a Grado « per contrastare qualunque improbabile, ma non impossibile futura azione di navi maggiori nemiche contro il litorale da Porto Buso al golfo di Panzano ». « Le mine, continuava, da noi e dal nemico profuse nel golfo di Trieste ne rendono assai pericolosa la navigazione; ma mentre il nemico conosce approssimativamente i paraggi dei nostri banchi, noi non conosciamo quelli dei suoi, per essere essi stati apprestati prima della guerra e an-