— 82 — sioni occasionali, un gruppo formato da un incrociatore e da due o quattro cacciatorpediniere era costantemente in crociera nella zona compresa fra Brindisi, Saseno, Aspri Ruga ed Otranto, mentre un altro gruppo di navi leggere era pronto a muovere nel porto anteriore di Brindisi. Tale crociera si spiegava di fatto entro una zona avente per direttrice la congiungente Otranto-Saseno e per limiti due parallele a Nord e a Sud da essa distanti circa 20 miglia. Quando la possibilità del naviglio leggero lo consentiva, era anche mantenuta una seconda crociera di protezione e di vigilanza al Nord del parallelo di Brindisi per mezzo di un incrociatore e di qualche cacciatorpediniere, che si spingevano fino alla congiungente Vieste-Lagosta. Sovente ancora un’uscita in forze veniva eseguita nelle prime ore della notte per incrociare sulla costa d’Italia fino al Gargano, con lo scopo di sorprendervi gruppi nemici che fossero tornati a ripetere le scorrerie del 24 maggio contro i centri popolosi indifesi della Puglia. Anche le navi maggiori erano tenute a turno con i fuochi accesi, pronte a muovere per sostenere gruppi leggeri che si fossero impegnati in combattimento. La nostra Marina escludeva di ribattere le offese del 24 maggio e quelle che seguirono contro le nostre città adriatiche con rappresaglie della stessa