— 390 — razione di dragaggio e il passaggio del convogliol. Certo è che, ripetendo i dragaggi prima dell'arrivo del convoglio successivo, furono trovate altre cinque torpedini nelle stesse acque. Solo da poco tempo si erano avute le prime notizie sulle operazioni di sommergibili posamine nel Mediterraneo, che dovevano portare in conseguenza nuovi pericoli ed indurre a più efficaci provvedimenti per difendersene. Un terzo numeroso convoglio lasciò Taranto nel pomeriggio del 6 dicembre, composto dei piroscafi Dante Alighieri, America, Indiana, Cordova e del regio trasporto Bengasi con 400 ufficiali, 6300 militari di truppa e 1200 quadrupedi ; fu scortato dagli incrociatori Quarto (c. f. Accinni) e Città di Catania (c. f. Sorrentino), dai posamine Minerva e Partenope e dai cacciatorpediniere Pepe (c.'f. Tanca), Aibba (c. c. Alessio), Nievo (S. A. R. Ferdinando di Savoia), Nullo (c. c. Marchini) e Borea (c. c. Arese). Arrivò a Valona alle ore 8 del giorno 7. Mentre questo era in viaggio durante la notte dal 6 al 7 erano in crociera nel basso Adriatico gli incrociatori Bixio (c. f. Monaco) e Weymouth con quattro cacciatorpediniere della squadriglia Animoso. 1 Da documenti tedeschi è risultato che il sin. U C 14 dalla flottiglia di Pola posò uno sbarramento di 12 mine davanti a Valona il 3 dicembre, probabilmente dopo il dragaggio.