— 54 — del Turbine. Per il tiro del Tatra e dello Csepel cominciai a temere di poter essere preso in pieno da qualche salva ben centrata, e siccome parvemi che il tiro dello Csepel si presentasse come il più pericoloso, detti ordine di diminuire la velocità; a causa della rottura dei telegrafi l’ordine non fu potuto trasmettere in macchina. Vista quest’avaria, temendo poi di non poter più essere padrone delle macchine in modo rapido e non ritenendo la diminuzione di velocità assolutamente indispensabile, vi rinunciai sebbene a malincuore perchè da essa mi promettevo, facendolo di sorpresa, non solo di disturbare il centramento del tiro nemico ma la possibilità di fare alcuni colpi con piattaforma meno traballante di quella che si era avuta fino ad allora. «Circa le ore 5,30 il nemico cessò il fuoco; lo feci cessare anch’ io per profittare della sosta per mettere in ordine i pezzi, particolarmente i cannocchiali ed anche per una giusta economia di munizioni, che, dato il protrarsi della lotta, il consumo che se ne era già fatto e le speranze che io nutriva, mi appariva più che necessaria. In base a questo concetto e alla distanza di 6500 ai 7000 metri da\VHelgoland non avevo mai utilizzato i pezzi di dritta e della plancia, che erano inoperosi contro di esso. « Poco dopo cessato il fuoco ebbi anche la speranza di essere sfuggito al nemico e di avere ben presto soccorsi, perchè avevo scorto un fumo che,