— 143 — per 1’ importanza che lo stabilimento aveva, relativamente al rifornimento di siluri tanto per l’Austria che per la Germania. Raggiunto l’obbiettivo alle ore 3,15, lanciò su quello il munizionamento di cui disponeva, meno tre bombe, lasciate poi cadere sopra gli uffici del vicino cantiere Danubiano. Di effetto visibile si ebbe un incendio che, iniziatosi con piccole proporzioni, andò man mano aumentando, tanto che alla distanza di 30 km. se ne distinguevano ancora i bagliori. Durante la rotta di ritorno la rottura di uno dei rinforzi a V della parte prodiera cagionò la caduta in mare e la perdita dell’aeronave: ne lasciamo il racconto al rapporto del suo comandante, t. v. C. Castracane : « Ad operazione compiuta fu diretto verso Sud, tagliando 1’ isola di Veglia in prossimità di Ma-linska da dove furono dirette contro l’aeronave alcune salve di fucileria; un proiettile colpì il radiatore dell’olio di un motore, ma l’avaria fu immediatamente riparata; un altro sfondò uno dei galleggianti. Sia sulla terra che sul mare le condizioni aerologiche nel golfo del Quarnaro si erano fatte cattive, rendendo difficile il governo di direzione e di quota, e comunicando al dirigibile accostate repentine e sobbalzi. Forse ad uno di questi repentini movimenti si deve attribuire l’avaria che incolse l’aeronave con la rottura del secondo V, il rovesciamento verso l’alto della prua e il probabile conseguente strappamento dell’ involucro per opera delle stecche superiori dell’ irrigidimento. Fra le