lorosa resistenza non poteva durare a lungo. Perciò, ottenuto finalmente l’ordine di sgombero, alle 13 h. chiese che fossero mandati nuovamente i piroscafi destinati al trasporto dei soldati. Alle ore 16 le forze della brigata erano sempre impegnate in un laborioso ripiegamento verso il porto e alle 19 i proietti delle artiglierie nemiche raggiungevano le banchine. Il comando dell’armata veniva informato che l’imbarco sarebbe stato impossibile senza un’efficace protezione dei cannoni del naviglio. « Inviai subito — scrisse il comandante della 2a squadra nel suo rapporto delle operazioni di quei giorni, l’Insidioso e l’Impetuoso, che trovavansi in crociera, a battere il punto richiesto, e mentre facevo partire da Brindisi i quattro piroscafi ivi disponibili, notificavo all’ammiraglio Capomazza a Valona gli ordini di partenza degli altri piroscafi, e le istruzioni per la crociera di protezione, in modo che, senza attendere le stabilite 24 ore, partissero i mezzi cbe, in previdenza della situazione erano stati tenuti pronti. «Nel dubbio che il nemico, informato per via di terra deirandamento delle operazioni terrestri avesse, prevedendo l’imminente evacuazione, insidiata la zona di Durazzo con torpedini e sommergibili, inviai anche il dragamine Monsone e per la volenterosa immediata prestazione del comandante inglese Hatcher, anche 28 drifters per concorrere alla protezione del traffico all’ imboc-