— 210 — terminato, allorché giunse sul posto. Tanto meno poteva sorprendere il nemico un altro gruppo formato dal Topaze e da quattro cacciatorpediniere francesi, che da Brindisi diressero subito su Pelagosa. Altra circostanza propizia alle navi austriache fu che il sommergibile A'autilus, che avrebbe dovuto trovarsi a Pelagosa nelle prime ore del 17 agosto, si era trattenuto durante la notte a Barletta per dare ristoro airequipaggio, stanco oltre misura dopo una lunga missione che lo aveva tenuto in mare più giorni e più notti, in immersione o in superficie, senza possibilità di riposo. Un altro sommergibile, il francese Monge, che era in agguato presso Capo Planka, avvistò la forza navale a. u. mentre tornava a Sebenico, ed alcuni fra i cacciatorpediniere gli passarono a poca distanza; ma il tentativo di silurare una delle unità non riuscì. La perdita di uomini a Pelagosa era stata minima ed il presidio si mise subito all’opera con fiducia per rimediare ai danni sofferti. Nello stesso giorno 17 la stazione radiotelegrafica riprese il suo funzionamento. Il comando della divisione esploratori ordinò che fossero subito spediti rinforzi, un altro cannone antiaereo, munizioni e rifornimenti da Barletta, che per la maggiore vicinanza era stata scelta come porto di concentramento del materiale da spedirsi. In attesa poi di mandare cannoni di