— 154 — dal nulla nel periodo della neutralità e ancora embrionale nei primi mesi della lotta, sotto lo stimolo della necessità imposta dalle frequenti incursioni nemiche andò continuamente aumentando di proporzioni, ed arricchendosi di mezzi sia qualitativamente, sia quantitativamente, talché nell’ ultimo anno di guerra raggiunse una piena e soddisfacente efficienza. La marina si dedicò allo studio del problema della difesa antiaerea col proposito di adottare mezzi pienamente efficaci e perciò volle anche avere artiglierie radicalmente trasformate o del tutto nuove, allontanandosi così dal sistema di ripiego a cui i diversi eserciti avevano dovuto ricorrere in un primo tempo, di adattare per es. i cannoni da campagna per il tiro a grandissima elevazione. Essa cominciò col fare insieme cogli stabilimenti costruttori italiani studi ed esperienze per la trasformazione per il tiro antiaereo dell’affusto del cannone da 76 mm. Armstrong antisilurante, e a partire dal marzo 1915 si andò provvedendo di un numero sempre maggiore di bocche da fuoco da 76 mm., di 40 o 30 calibri, con le quali coprì gradualmente le necessità della difesa antiaerea delle navi, delle siluranti, delle difese marittime e delle località costiere sottoposte alla sua giurisdizione militare \ Per superare poi le già notevolissime difficoltà di ottenere materie prime ed armi nuove in con- 1 Vedi ánche voi. 1 cap. VII.