184 — diniera fu fatta segno ad un siluro senza essere però colpita. Essa lanciò a sua volta contro il periscopio scoperto, ma l’arma passò sopra al bersaglio. Un aeroplano austriaco uscito da Cattaro sorvolò ad alta quota sulle torpediniere, mentre ancora erano intente al salvataggio1 : queste disperdendosi evitarono l’attacco. Lo stesso apparecchio si portò poi sopra le navi che lo schivarono manovrando, cosicché le tre bombe lanciate da esso scoppiarono in mare. Preceduta dal gruppo degli esploratori, che l’ammiraglio Millo aveva già diretto verso Brindisi, la 5* divisione arrivò alle ore 13 in questa base. Dei 578 uomini, che facevano parte dello stato maggiore e dell’equipaggio della Garibaldi, 53 non rientrarono in porto ; l’ammiraglio e il comandante furono fra i salvati. Senza aver ottenuto dall’incursione alcun risul- 1 Dopo l’affondamento della Garibaldi l’Austria elevò una protesta internazionale assicurando che le siluranti, mentre raccoglievano i naufraghi, avevano alzato la bandiera bianca con la Croce rossa della Convenzione di Ginevra, distintivo delle navi ospedale e che con quella bandiera a riva avevano continuato a sparare e a dare caccia a sommergibili ed idrovolanti. La stessa notizia è ripetuta dal Sokol nell’opera citata. Mai durante la guerra le nostre navi alzarono quel distintivo che del resto non faceva e non fa parte della dotazione di bandiere assegnate alle unità della nostra marina. Da indagini fatte risultò che in quell’occasione non fu nemmeno alzato alcun segnale che contenesse il guidone bianco con grande croce rossa, che fa parte delle bandiere da segnali e che da lontano avrebbe potuto essere scambiato con quel distintivo.