— 245 — « Nella mia recente visita ad Ancona ho constatato la necessità (nonostante il carattere di città indifesa) di sistemare tre cannoni da 57 nella casa-matta del porto, ed un quarto in modo da prendere d’ infilata il molo settentrionale; di rinforzare con un’altra catena ed altre boe l’ostruzione di interdizione della bocca del porto, restringendo a trenta metri il passaggio libero nei fondali maggiori per sommergibili, e di provvedere Ancona di bombe contro i sommergibili da gettarsi da rimorchiatori e motoscafi nelle acque prossime alle testate dei moli, per impedire che sommergibili nemici si tengano ivi in agguato. In relazione però alle difficoltà di difendere da offese dall’alto il porto di Ancona, non vi si dovrà destinare il pontone per rifornimenti di energia elettrica. Disporrò invece che venga aumentata quella di presa a terra. « In relazione alle considerazioni suesposte converrà regolare il servizio dei sommergibili dipendenti da codesto comando in capo in base ai seguenti criteri di massima: a) uno o due sommergibili saranno dislocati ad Ancona con le norme già stabilite. Essi dovranno essenzialmente provvedere alla difesa di quella città ed estendere, quando ne sia il caso, la propria azione al Nord fino a Sinigallia, ma non mai al Sud di Ancona, salvo e previ concerti con il comando dell’armata;