— 335 — portanti di Asnà, di Cuababa, Cisbarsa e Kanina. Il 29 dicembre i marinai furoino sostituiti dal 10° reggimento bersaglieri\ Tanto i marinai quanto i soldati furono accolti dalla popolazione con un senso di sollievo, perchè davano la garanzia del mantenimento dell’ordine nella città. All’ inizio della nostra guerra, oltre a questi presidi, l’Italia aveva in Albania tre stazioni sa-nitrie: a Scutari, a Durazzo ed a Valona. Le prime due esistevano già da tempo; la terza era stata stabilita poco prima dell’occupazione di Saseno per combattere lo sviluppo di malattie che i profughi importavano. Affidate a medici della R. Marina, queste stazioni sanitarie erano molto apprezzate e frequentate dagli Albanesi. Esse non limitavano le loro attività al semplice servizio di ambulatorio, ma contribuivano grandemente al miglioramento sanitario ed igienico della città J. Con queste sta- 1 Alla R. Marina restò affidato il presidio di Saseno, dove il distaccamento fu rinforzato sino ad avere circa 100 uomini. Vi fu anche sistemata una stazione radiotelegrafica di piccola potenza. A Valona rimase un modesto nucleo di marinai per i servizi di spiaggia. 2 L’opera delle missioni sanitarie fu sommamente proficua e benefica. Citiamo a titolo di esempio quella di Valona che, oltre al servizio di ambulatorio, disimpegno anche 1’ incarico ufficialmente conferitogli della direzione sanitaria della città. In questa sua funzione provvide alla vaccinazione generale ilei cittadini, alla profilassi contro il tifo e la malaria; provocò opere pubbliche per il miglioramento del servizio di nettezza urbana, per l’acquedotto dell’acquaì potabile, per 1’ inizio di una rete di fognatura. Ebbe anche la direzione dell’ospedale civico.