— 340 — aveva avanzato su Scutari : con pochi battaglioni male in arnese, aveva occupato la riva destra della Boiana; passato poi sulla riva sinistra, si era stabilito su alcuni punti strategici importanti, era sceso a presidiare S. Giovanni di Medua, ed infine senza trovare resistenza aveva marciato sul Barda-gnol e verso il fiume Drin, entrando a Scutari con atteggiamento di liberatore. Nonostante che i trasporti fluviali avvenissero indisturbati, fu addotto a motivo di queste occupazioni la necessità di difenderli, presidiando le rive della Boiana : effettivamente si voleva mettere le potenze di fronte al fatto compiuto che coronava l’antica aspirazione montenegrina del possesso di Scutari. Il dubbio molto fondato che il movimento fosse stato effettuato previa una segreta intesa col governo austriaco insieme con altri fatti sospetti aumentarono le preoccupazioni che l’Italia e gli Alleati nutrivano sulla politica montenegrina che da qualche tempo si svolgeva poco chiara 1; perciò durante l’estate 1915 i rifornimenti si ridussero a poca cosa e furono sempre eseguiti con velieri o con piccoli piroscafi senza l’intervento di navi da guerra. 1 A Vienna si parlava chiaramente di un accordo austro-montenegrino. Notizie di buona fonte specificavano che l’accordo si riferiva all’occupazione di Scutari e del suo territorio, nonché di Spitza e dintorni e, per un tempo futuro, alla questione delia successione al trono montenegrino, sul quale l’Austria avrebbe voluto il principe Pietro.