— 536 — essere impedite dal cattivo tempo da scirocco, pre- . dominante durante l’inverno nell’aperta rada di Durazzo. Vedremo che l’imbarco si compì proprio in condizioni di mare sfavorevolissime, e poco mancò che si avverasse in pieno quanto il comando dell’armata aveva temuto. La situazione non tardò a chiarirsi. Gli Austriaci che sia pure lentamente, avanzavano sempre, accelerarono la marcia e 1’ 11 febbraio fu segnalato l’arrivo a Tirana, a 30 km. da Durazzo, dei primi battaglioni del XIX Corpo d’armata del generale von Koewess, che aveva seguito a qualche giorno di distanza la retroguardia serba. Gli stessi Bulgari ripresero ad avanzare il giorno seguente verso El-bassan. Nell’Albania centrale Essad Pascià aveva perduto il controllo sugli uomini delle sue bande, molti dei quali erano passati a far parte delle bande albanesi che accompagnavano l’esercito nemico. L’investimento di Durazzo appariva quindi imminente, e si annunciava con forze molto superiori a quelle della difesa. La brigata Savona aveva preso posizione da Kar a Kobalai sulla sinistra del fiume Arzen e da Pieska a Vardai e Sasso Bianco sulla destra, spingendosi con alcuni reparti in posizioni più avanzate dove sarebbe stato possibile resistere per qualche tempo. Lo stesso giorno 11 febbraio ebbero luogo i primi scontri di avanguardie austriache e di bande albanesi contro due