— 330 — cando a Valone, doveva iper il momento spingersi entro terra soltanto quanto era necessario a formare un campo trincerato, che, appoggiandosi a forti posizioni di difesa, permettesse di servirsi della rada come di sicura base navale. Con tale decisione si andava incontro del resto al desiderio delle nazioni alleate, in quanto che le armate serbe, ritirandosi verso la costa, avrebbero potuto trovarvi il necessario sostegno ed aiuto. Lo sbarco in Albania fu il primo atto militare importante che significò in modo diretto e concreto il carattere integrale della guerra italiana. * * ìjc Mentre avveniva lo sbarco ed il consolidamento delle nostre truppe, il ripiegamento dei Serbi inseguiti dal nemico si mutò in una rotta disastrosa. Non si trattava più di recare aiuto di uomini o di rifornimenti ad un esercito inquadrato, ancora atto al combattimento, ma di salvare dalla morte e dalla distruzione la maggior parte possibile dei soldati che lo componevano e che, spingendosi innanzi i prigionieri austriaci fatti nel novembre 1914 e turbe di fuggiaschi della popolazione civile, si dirigevano penosamente verso l’Adriatico, già dimezzati dal fuoco nemico, dalle malattie, dalla fame, dai faticosi disagi di un lungo cammino attraverso regioni povere ed inospitali in condizioni meteorologiche avverse. Questo compito umanitario doveva spettare a