— 328 — zichè a Salonicco. Ma nel formulare tale piano gli Alleati non avevano forse considerato la portata che la spedizione di Albania avrebbe dovuto assumere, per tendere ad un tale obbiettivo ed avere un’autonomia strategica ed una forza sufficiente al compito che le si sarebbe assegnato. Certo la configurazione orografica dell’Albania non poteva essere più sfavorevole dal punto di vista di operazioni militari procedenti dal mare e dirette verso l’interno. Si trattava di attraversare una vasta regione rupestre ed insalubre, priva di strade e di qualsiasi risorsa, fra popolazioni intriganti e malfide, amanti della guerriglia, avendo di fronte e sul fianco sinistro un nemico, in quel momento vittorioso, che si sarebbe strenuamente opposto alla avanzata. Per di più anche il fianco destro poteva essere minacciato dalla Grecia, sul cui contegno amichevole, o almeno imparzialmente neutrale, non era da fare grande affidamento. La consistenza dell’esercito italiano inoltre non consentiva in quel momento di distogliere dal fronte principale gli uomini, e sopratutto le armi e gli approvvigionamenti che sarebbero stati necessari, mentre sarebbe stato un grave errore iniziare le operazioni con mezzi inadeguati, e lasciare che si ripetesse quanto era avvenuto nella sfortunata campagna anglofrancese ai Dardanelli. D’altro canto però era necessario tener d’occhio l’Albania, perchè gli avvenimenti non dovessero trovare P Italia impreparata nei riguardi di questa regione per noi di su-