— 484 — nella regione di Scutari, ed i pericoli di una loro marcia verso il sud 1. Impartite perciò le necessarie istruzioni in modo che l’esodo potesse intanto incominciare, come incominciò difatti senza indugio, il comandante in capo dell’armata, allarmato delle proporzioni che le operazioni in S. Giovanni di Medua stavano per prendere, non volle lasciare nulla intentato perchè si ritornasse sulle decisioni e fosse preso un indirizzo più razionale; scrisse perciò in data 8 gennaio al ministero della marina : « Il vice ammiraglio Cutinelli (comandante in capo della 2a squadra), nel presentarmi alcune considerazioni sull’attuale situazione strategica nel col gruppo della difesa di Belgrado verrà radunato à Scutari e a S. Giovanni di Medua mentre il gruppo Timok, le truppe macedoni e quelle di riserva si raduneranno attorno a Durazzo. « La forza del gruppo che si raduna fra Scutari e S. Giovanni di Medua è di 89.000 uomini e le truppe che si raduneranno a Durazzo sono della forza complessiva di 51.000 uomini ». 1 L’ambasciatore inglese a Roma aveva comunicato: « La R. missione d’ingegneri ha migliorato considerevolmente la strada e 2.500 uomini passarono il Mathi in 24 ore. Gli uomini appaiono in buone condizioni ed i cavalli in eccellenti. Sembra che Pasic sia fuori di luogo eccitato ». L’8 gennaio il generale Bertotti telegrafava « Le notizie che giungono da informazioni del generale Guerrini che le riceve da Essad Pascià confermano che i Bulgari non premono i Serbi i quali tengono ancora la linea Zibrak-Miratlanga-Susika, 6-12 chilometri ad Est di Elbassan. Salute truppa buona ». Si ricordi che anche l’addetto navale inglese recatosi in Albania, trovò le truppe serbe in buone condizioni di nutrizione e di vettovagliamento. (V. cap. XIV).