— 336 — zioni il r. governo si ¡proponeva anche di neutralizzare, almeno in parte, l’opera degli agenti numerosi ed attivi, che l’Austria manteneva disseminati in Albania per volgere in suo favore l’opinione pubblica, avvincere le popolazioni ed eccitarle contro l’Italia \ A fianco delle stazioni sanitarie erano state anche sistemate a Scutari e a Durazzo due stazioni radiotelegrafiche per assicurare pronte comunicazioni con l’Italia. Nel giugno 1915 si aggiunse in territorio montenegrino un piccolo distaccamento, comandato da un tenente di vascello 2 che andò a rinforzare quello che l’anno precedente vi aveva stabilito la marina francese per armare i vecchi cannoni navali faticosamente portati sul Lovcen allo scopo di battere gli ancoraggi delle Bocche di Cattaro. Il Lovcen, che è la cima più elevata dellla catena di monti eie-vantisi a Sud Est delle Bocche di Cattaro, si erge aspro e roccioso fino a 1759 m. quasi verticalmente sul mare, dominando l’insenatura più interna delle Bocche e la base di Teodo, ancoraggio delle navi da guerra austriache. Fu sul Lovcen e più precisa-mente sulla prossima e poco meno alta cima del Kolovir, che il distaccamento italiano stabilì una stazione R. T. da campo. Il posto di vedetta, insieme con quello francese già preesistente sulla 1 Anche Serbi e Montenegrini intrigavano in Albania, i primi aspiravano a Tirana ed Elbassan, i secondi a Scutari e Medua. 2 Quest’ufficiale aveva anche l’incarico di addetto navale presso S. M. il Re del Montenegro.