— 470 — In altro telegramma si annunciava : « Una divisione bulgara di tre reggimenti con tre batterie ha occupato ieri Kinks con avanguardia a Darza. Truppe serbe tengono ancora le alture di iBobbia, ma il generale serbo prevede lo sgombro di Elbas-san per domani » \ A queste informazioni, che i fatti seguiti dimostrarono in quel momento esagerate, ma che prevedevano ciò che poteva accadere a breve scadenza, si aggiunse la partenza di Re Pietro. Il Sovrano di Serbia, che da Prisren era passato successivamente a Cettigne, a Scutari, a Tirana, giunse improvvisamente a Durazzo il 17 dicembre, accompagnato da due ufficiali e da due persone del seguito. Il giorno seguente prese imbarco sul cacciatorpediniere Mosto, espressamente mandato da Brindisi. Al momento di partire, anziché recarsi in Italia dove S. M. il Re gli aveva offerto ospitalità nella Reggia di Caserta, chiese di essere portato a Valona per non frapporre il mare fra se ed i suoi soldati, e salpò a quella volta, scortato dal Pilo e dalla squadriglia Casque. Mentre era a Valona, ospitato sopra 1’ incrociatore ausiliario Città di Palermo, manifestò il desiderio di trattenervisi qualche giorno, e proseguire poi per via di terra per Salonicco, ma fu dissuaso da tale disegno dal generale Bertotti, perchè era difficile che potesse superare i pericoli e resistere ai disagi del faticoso viaggio attraverso l’Al- 1 Di fatto Elbassan fu raggiunta dal nemico molto più tardi.