— 219 — navali per il salvataggio dell’esercito serbo anche i sommergibili E12, E14, E 21, HI, H3'e H4 furono distaccati in Adriatico. L’Italia intanto aveva in costruzione nei cantieri nazionali un certo numero di unità di maggiore tonnellaggio, di cui però l’insufficienza di materie prime e di potenzialità industriale fece ritardare l’allestimento. Acquistò durante l’anno 1915 i tre battelli S 1, S2 e S 3 da cantieri inglesi, ma di questi solo il primo giunse in tempo per essere utilizzato per operazioni di guerra nel basso Adriatico prima che finisse l’anno e precisamente in dicembre inoltrato. Altri sei sommergibili del tipo A costruiti dalla ditta Ansaldo furono pronti e destinati nell’alto Adriatico nel corso del primo trimestre 1916. Alla flottiglia di Brindisi incombeva anzitutto il servizio di difesa costiera nelle vicinanze di quel porto: questo avrebbe dovuto essere disimpegnato da tutte le unità a turno, perchè meno faticoso e considerato quasi di riposo, ma più spesso fu riservato ai tre battelli italiani a benzina ed ai francesi Argonaute e Cicogne con apparato motore a vapore, ai quali, perchè più vecchi e di minore autonomia, non potevano essere affidate missioni lontane dalla loro base. Si aggiungeva il servizio di vigilanza e di agguato sulla sponda orientale, in prossimità cioè della costa oomprega fra Cattaro, Antivari, Punta Menders, Capo Laghi e Saseno