— 244 — ratteri, in quanto i piccoli fondali non consentono l’immersione sul posto di ormeggio; non è provvisto di cannoni antiaerei, nè di artiglierie ordinarie atte a sventare tentativi di bombardamento, e l’insenatura di ancoraggio è poco profonda. Quanto ai suoi sbarramenti, essi tratterrebbero bensì una silurante, ma non i siluri. Poiché non conviene aumentare la difesa balistica di Ancona, che le darebbe carattere di piazza forte, giustificandone il bombardamento, il suo porlo, nei riguardi dei sommergibili, dovrà essere considerato esclusivamente come punto di appoggio temporaneo e di rapido rifornimento, e non mai di riposo. I sommergibili ad Ancona dovranno essere sempre pronti, in pochi minuti, a prendere il mare. Si tenga presente che un idrovolante, dal momento del suo avvistamento, impiegherà pochissimo tempo a giungere sul porto e che una silurante, anche di giorno, profittando della foschia, potrà avvicinarsi insospettata al porto, provocare e costringere ad uscire il sommergibile, il quale non potrà per scarsezza di fondali immergersi, se non oltrepassati gli sbarramenti, rimanendo così per un certo tempo esposto al siluramento da parte di un sommergibile nemico che si tenesse in agguato presso la bocca del porto. Tuttociò suppone nell’avversario considerevole perizia militare; ma noi non abbiamo ragioni per escluderla e anzi dopo gli incidenti del Medusa e del ISereide dobbiamo ammetterla.