— 174 — Alle ore 11 i tre gruppi navali riunitisi si allontanavano da Pelagosa per fare ritorno a Brindisi. Avevano lasciato nell’ isola 90 uomini, compresi i sottotenenti di vascello Da Zara, comandante del presidio e Vallauri, incaricato dell’impianto della stazione R. T. Essi si accinsero subito alla sistemazione del materiale ed all’organizzazione difensiva iniziale dell’ isola 1 scavando trincee, preparando la sistemazione in batteria di due cannoni da 75 mm. di bronzo, quattro da 76/17 da sbarco ed uno da 76 antiaereo, per battere la spiaggia di Zadlo e proteggere la ridottina della stazione R. T., della quale fu subito intrapresa la costruzione. Furono anche preparati reticolati e opere da minatore sulle spiaggie e stabiliti i posti di vedetta e di guardia. 1 « L’operazione si presentava particolarmente difficile per i due carri della stazione R. T. larghi due metri fra i mozzi e pesanti ciascuno una tonnellata. Essi furono sbarcati sulle zattere tubolari di salvataggio della Città di Palermo che si mostrarono molto adatte allo scopo, nonostante che il mare fosse leggermente mosso da scirocco. Il trasporto dei due carri dalla spiaggia di Zadlo a S. Michele, per una stradina a zig-zag, che franò in più punti sotto il peso dei carri e che in parecchi altri era più stretta dei carri medesimi, fu impresa che sarebbe sembrata impossibile ed assurda a chiunque non conoscesse lo slancio e le straordinarie attitudini dei nostri marinai. (Dal diario del s. t. v. Vallauri) ». La stazione fu sistemata in una depressione quasi al centro dell’ isola. La stessa sera furono scambiate le prime comunicazioni con Brindisi.