— 42 — ma il personale che lo presidiava non fu colpito; potè mettere in salvo, e trasferire nella stazione di vedetta di rifugio il materiale di segnalazione, e riprendere poi l’esercizio del posto semaforico dopo che il nemico si fu allontanato. Gli altri due cacciatorpediniere del gruppo G, lo Csepel cioè ed il Taira, portatisi davanti a Manfredonia cagionarono danni ai fabbricati ed al materiale rotabile della ferrovia, tirando da breve distanza per una buona mezz’ora sulla stazione e sul deposito delle locomotive x. Infine l’incrociatore Helgoland, capo dello stesso gruppo G, lasciato al largo in vigilanza il c. t. Orien, si avvicinava a Barletta mentre imperversavano forti raffiche di pioggia e, giunto a 700 m. dalla testata della diga meridionale, apriva il fuoco dopo le ore 4, coi cannoni poppieri: ma, non discernendo nella foschia nè la stazione ferroviaria nè i depositi di combustibili, limitava la sua opera distruttiva ad alcuni vagoni giacenti sui binari di smistamento. 1 Hans Sokol nella Guerra marittima dell’Austria-Ungheria, 1914-1918, opera scrìtta su documenti dell’archivio di guerra della marina austro-ungarica, dice che un battello locale avvicinatosi allo Csepel, dette volentieri le indicazioni richiestegli sull'ubicazione della stazione. Ciò non deve far meraviglia in quanto che le navi austriache a bordo delle quali sì parlava correntemente l’italiano, potevano facilmente essere scambiate per navi nazionali alla scarsa luce della prima alba. Le navi austriache alzarono la bandiera soltanto all’ inizio del tiro.