—. 430 — smo e la carità degli ufficiali, dei medici, degli equipaggi. Citare i nomi di alcuni di questi sarebbe ingiusto verso gli altri, poiché tutti, senza eccezione, fecero del loro meglio per salvare vite, lenire dolori, risanare inali; tuttavia non sappiamo astenerci dal riportare le parole con le quali il comandante in capo dell’armata elogiò il comandante militare t. di v. iPuppo, il medico dott. Mussi e il capo cannoniere Zappi che erano imbarcati sul Duca di Genova, che fu il piroscafo maggiormente provato fra tutti. « Il t. di v. Puppo, scriveva S. A. R. il Duca degli Abruzzi, energico, calmo, sereno nella tremenda responsabilità creatagli dall’epidemia, non ha avuto un momento di esitazione, non di debolezza; vigile con baldo coraggio, è stato presente dappertutto ordinando dispofsizioni, provvedendo con coraggio, penetrando dove il pericolo era più forte con magnanimo disprezzo della vita. « Il medico dott. Mussi, dapprima previdente e saggio ordinatore dell’infermeria, fu poi apostolo esemplare di carità, moltiplicandosi per essere pronto dovunque, rinunciando al cibo e al riposo, assistendo moribondi e lottando impavido per strappare le povere vittime con le risorse supreme della scienza agli artigli della morte. « 11 capo cannoniere Zappi ha dato esempio di eroismo e di pietà. Con stoico disprezzo della morte, seguendo l’impulso del cuore, rigido osserva-