— 557 — convogli che si presumeva vi sarebbe stato per rifornire da Cattaro o dalle isole della Dalmazia le truppe austriache d’occuipazione. Le esplorazioni fatte saltuariamente dalle nostre navi constatarono che questo movimento era insignificante. Un gruppo composto della R. N. Marsala (c. f. Conz) e dei c. t. Mosto, Schiaffino, Nullo e Bronzetti, guidato dall’ammiraglio comandante della divisione esploratori, perlustrò il 14 marzo la costa albanese sperando di sorprendervi navi all’ancora o in navigazione ed eventualmente nuclei di soldati distaccati lungo la costa. San Giovanni di Medua fu trovato deserto e sgombro di navi, di galleggianti e di armati, nè fu trovata traccia di accampamenti lungo tutta la costa fino alla Vojus-sa. Alla fonda a Durazzo erano soltanto pochi velieri con bandiera albanese. Furono avvistati due sommergibili e fu loro dato caccia con esito dubbio. Il giorno seguente, mentre quattro cacciatorpediniere su due sezioni esploravano il golfo del Drin, la sezione Animoso e Insidioso s’incontrò con un cacciatorpediniere nemico, nel quale riconobbe YOrjen: lo inseguì fino a Punta Menders, tentando invano di serrare le distanze. Lo stesso giorno il sommergibile inglese H 4 nei paraggi di Durazzo lanciò senza colpire due siluri contro un sommergibile austriaco sorpreso in emersione. Nella notte sul 18 marzo tre siluranti italiane e tre francesi, divise in tre sezioni e sostenute dal