— 20 — Azioni svolte dai cacciatorpediniere italiani nell’alto Adriatico, a Nord del 45° parallelo. Così il sommergibile Jantina (comandante t. v. Tarò) in agguato a Sud di Rovigno, come i cinque cacciatorpediniere del tipo Soldato (capo squad. c. f. V. Piazza) mandali in esplorazione strategica, rientrarono a Venezia senza aver inincontrato naviglio nemico. I cacciatorpediniere Bersagliere (capo squad. c. f. Lubelli, t. v. Al-magià) e Corazziere (c. c. Failla), portatisi davanti a Grado spararono contro una caserma alcuni colpi di cannone che ne fecero fuggire il presidio, ma tornarono senza aver tagliato il cavo telegrafico sottomarino che collegava Grado con Cittànova, perchè non erano riusciti a rintracciarla. Lo Zeffìro potè invece eseguire con bel risultato il colpo di mano a Porto Buso : questo fu così riferito dal suo comandante, capitano di corvetta Arturo Ciano : « Alle 2h di stamane, evitando ogni rumore, si entrava nel canale di accesso di Porto Buso e, non veduti, si riusciva a superarlo felicemente fino a raggiungere il traverso del pontile e della caserma austriaca, a 500 m. di distanza, sulla rotta magnetica 345°. « Di sorpresa si è iniziata l’azione lanciando un siluro contro il pontile e aprendo il tiro a granata AE con i cannoni da 76 mm. sulla caserma.