— 166 — anche l’idea dell’occupazione di Sabbioncello o di altri ancoraggi in territorio nemico. Il corso del resto ormai molto avanzato dei lavori di apprestamento per fare di Brindisi una piazza forte, sicuro asilo dei nostri bastimenti, faceva cadere una delle ragioni principali che avevano portato fin dal principio al progetto di assicurarsi una base sulla sponda orientale \ * * * Come conseguenza di quanto abbiamo detto fin qui, l’occupazione di territorio nemico, pur essendo contemplata nel «Piano generale di operazioni marittime » (emanato il 18 aprile 1915), fra le operazioni che potevano essere prese in considerazione quando fosse ritenuta utile ai fini della guerra 2, (subordinatamente, per es. ai pro- 1 Data 1’ importanza a cui stava assurgendo la piazza di Brindisi oome base e centro di rifornimento e di raddobbo per le unità italiane ed alleate operanti nel basso Ariatico, pochi giorni dopo 1’ inizio della guerra vi si costituiva un comando militare marittimo, retto da un contrammiraglio. 8 Non si esclude la presa di possesso di ancoraggi situati sul litorale avversario, quando questa operazione possa risultare utile per l’ulteriore condotta della guerra. Si fa presente però: 1°) alla difesa delle basi eventuali così costituite occorre provvedere con i mezzi dell’armata navale, non potendosi fare affidamento sul concorso del R. Esercito, che in ogni modo verrebbe in un secondo tempo; 2°) può sorgere da un momento all’altro la necessità di trasferì» altrove il grosso dell’ar.nata, abbandonando una base na-