— 545 — catura di Durazzo e della navigazione fra Durazzo e Valona ». Intanto il tempo peggiorava rapidamente: il vento spirava forte da libeccio ed il mare ingrossava sempre più con prognostici sfavorevoli circa la possibilità di mantenere le comunicazioni con la terra a Durazzo. Ciò nonostante nei tre giorni che seguirono nessuna unità del naviglio leggero nel basso Adriatico rimase all’ancora inoperosa: tutte quelle che erano in condizioni di muovere tennero il mare, e le navi maggiori a Brindisi e a Valona furono pronte a muovere. Partirono il 23 per Durazzo dodici piroscafi, tutti italiani, e due rimorchiatori da Valona. I cacciatorpediniere Garibaldino (c. c. Bresca), Corazziere, Bersagliere (c f. Del Buono) e Mameluk, furono specialmente destinati alla loro scorta, il Liverpool coi c. t. Casque e Pilo alla crociera di protezione ravvicinata, il Quarto col Boutefeu e col Fourche alla crociera di protezione strategica; la Puglia, là Libia, l’Impetuoso, l’Indomito (c. c. De Dato) e l’Ardito furono mandati a sostenere la brigata Savona nella rada di Durazzo. «Avvistatisi sommergibili presso la rada», continua il rapporto citato, «venivano efficacemente cacciati dai drifters e dai cacciatorpediniere. Contro di essi vennero lanciati due siluri ed è da ritenere che un sommergibile sia stato affondato per le bombe lanciate dall’ Impetuoso, essendo com- 35. — La marina italiana, ecc., Voi. II.