in un secondo tempo, come vedremo. Intanto l’invio degli approvvigionamenti non poteva essere rimandato. Per dare alla navigazione dei trasporti un grado tranquillante di sicurezza sarebbe stato necessario tenere permanentemente in crociera, oltre ai sommergibili, anche nuclei di incrociatori e di cacciatorpediniere abbastanza forti da respingere con successo gli attacchi che la flotta austriaca poteva intraprendere con reparti numerosi, ma per l’area limitata che le crociere dovevano coprire questi nuclei correvano continuo pericolo di attacchi di sommergibili . Inoltre, come avveniva sempre dinanzi a qualsiasi progetto di operazioni, si ergeva anche questa volta come ostacolo la deficienza numerica di navi leggere e di siluranti. La consistenza di questo naviglio nel basso Adriatico era appena sufficiente al disimpegno del servizio in circostanze ordinarie ed al mantenimento della crociera di protezione dei drifters nel canale di Otranto, per la quale erano stati presi formali impegni coll’Inghilterra1. A meno di un 1 Erano rimasti nel basso Adriatico solamente 13 cacciatorpediniere tra grandi e piccoli, dei quali 6 (2 Animoso e 4 Indomito) atti ad operazioni offensive; di questi, quattro dovevano tenersi in servizio di blocco e di protezione dei drifters. Come incrociato-ri, si disponeva di due tipi Quarto, di due inglesi e di tre incrociatori ausiliari di »carso valore guerresco ; gli altri erano in lavori di riparazione. Di sommergibili si avevano 4 unità per la difesa della piazza di Brindisi, e 7 per missioni offensive. Dalla seguente lettera in data 30 novembre 1915 del coman-