— 222 — alla sua difesa \ Erano circa 440 miglia che un sommergibile doveva percorrere per rimanere in agguato solo poche ore, quelle cioè che la sua scarsa autonomia lasciava ancora disponibili. Abbandonata Pelagosa, la flottiglia di (Brindisi fu divisa in due gruppi: difensivo l’uno per la vigilanza intorno alla base, comprendente i battelli più vecchi già nominati, offensivo l’altro per le crociere al largo, che consistevano in crociere di esplorazione e di agguato da Sebenico a Me-leda, e da Meleda a Valona. Ai servizi ordinari fin qui indicati altri se ne aggiungevano che potevano essere disimpegnati soltanto saltuariamente, o che saltuariamente erano richiesti per protezione delle navi in caso di speciali movimenti. Fra i primi erano la sorveglianza all’albeggiare davanti ai porti pugliesi, quando si temeva che la flotta nemica ripetesse le sue scorrerie, e l’esplorazione diurna in immersione nel canale di Corfù e adiacenze per sorprendervi sommergibili nemici; fra i secondi citiamo ad esempio la dislocazione del naviglio subacqueo effettuata in occasione del trasferimento a Venezia della IV divisione (Pisa)2 e le operazioni di ri-fornimento di Pelagosa 3. 1 Nell’agosto 1915 si dovette rinunciare per qualche tempo a far compiere ai sommergibili l’intera missione, limitandola alla sola vigilanza di Pelagosa. 2 Vedi cap. IV. 3 Vedi cip. VI e VII.