— 384 — difesa di Valona, d’accordo col comando inglese, un certo numero di drifters erano stati distaccati dal loro servizio normale per formare con le reti indicatrici due linee di difesa mobile tra Treporti e Saseno e fra Saseno e Capo Linguetta, e per concorrere nelle operazioni di dragaggio. La stessa sera del 1° dicembre partiva da Brindisi diretto a Durazzo un altro convoglio, che il giorno precedente era dovuto rientrare in porto per forza di tempo : era composto del piroscafo Epiro, carico di rifornimenti per l’esercito serbo, e della sua scorta costituita dall’ incrociatore inglese Weymouth e dai cacciatorpediniere Pepe, Schiaffino ed Esperò. Praticamente quindi nella notte dal primo al 2 dicembre tutto il naviglio disponibile nel basso Adriatico trovavasi in navigazione. Effettuata la traversata, con mare grosso e vento fresco da scirocco, a circa 10 miglia di velocità, il primo scaglione delle truppe d’Albania entrava nella rada di Valona all’alba del 2 dicembre, mentre il Quarto e quattro cacciatorpediniere che lo avevano scortato rimanevano in crociera di vigilanza nelle acque intorno a Saseno, e le torpediniere d’alto mare coadiuvate dai drifters sbarravano l’entrata del golfo. Metà della scorta ripartiva la stessa sera per Taranto, mentre l’altra metà attendeva che i piroscafi ultimassero lo scarico per ricondurli in Italia. Le condizioni idrografiche dell’ancoraggio di Valona sono tali che lo scirocco vi