— 266 — quando può risultare effettivamente utile, e non lasciarsi indurre a largheggiare nelle concessioni, solo per soddisfare richieste, che potrebbero non sempre dare utile rendimento ». E dopo aver continuato dando disposizioni per le sistemazioni dei cannoni su pontoni, per il loro equipaggiamento con ufficiali e personale già imbarcato suW Amalfi, e per la loro protezione e per l’impiego, continuava: «Prego infine la S. V. di tener presente e farlo intendere alle autorità superiori del R. Esercito che il concorso delle artiglierie della R. Marina comunque sistemate, può riuscire utilissimo ove si tratti di battere bersagli visibili, ma sarebbe di ben scarso rendimento nel tiro contro bersagli coperti da alture antistanti ad essi : tiro al quale le artiglierie navali ed il loro munizionamento sono in genere poco adatti, e nel quale si andrebbe incontro ad un grande consumo di munizioni con risultati sproporzionati al consumo stesso ». Sanciti così gli accordi intervenuti, fu subito iniziata l’organizzazione di batterie galleggianti di differenti calibri che costituirono parte rilevante della partecipazione della marina alla guerra terrestre. Già fino dal 20 luglio due batterie da sbarco da 76/17 partivano per Cervignano ed erano messe a disposizione dell’XI corpo d’armata. Questo primo nucleo d’artiglierie, comandato dal capitano di corvetta Savino Mininni, prese il nome di gruppo Amalfi e tenne le posizioni avanzate di