— 546 — parsa e rimasta anche nel giorno seguente alla superficie un’ampia macchia d’olio. « Tale induzione sarebbe confermata dall’ inesplicabile assenza di sommergibili nel giorno 26 quando le occasioni a fortunati attacchi sarebbero state frequenti, sia contro le navi che sostenevano al largo per battere la costa, sia contro il lungo convoglio durante la partenza e la navigazione». Il tempo cattivo contribuì a tener lontano il naviglio subacqueo austriaco. L’Insidioso e l’Impetuoso, giunti a Durazzo nelle prime ore del pomeriggio del 23, nonostante il mare agitato, diressero subito il tiro dei loro cannoni contro il Sasso Bianco, continuandolo ad intervalli durante la notte, mentre con i proiettori tentavano di esplorare il terreno per la scoperta di eventuali spostamenti nemici. Il forte rollìo rendeva poco efficaci i loro sforzi; tuttavia il fuoco dei cannoni avversari tacque durante la notte che passò tranquilla. Sfidando il mare divenuto tempestoso, nelle prime ore del 24 febbraio, giunsero a Durazzo i cacciatorpediniere Ardito, Irrequieto e Bersagliere, seguiti a breve distanza dai due incrociatori ausiliari Città di Siracusa e Città di Catania, che il comando della 2a squadra aveva fatto partire da Brindisi in sostituzione della Puglia, che un’avaria in macchina aveva obbligato a rientrare a Valona. Nonostante il rollio, presero a battere