— 521 — Alle ore 7 del 3 febbraio un grosso incrociatore, che fu riconosciuto per il Sùnkt Georg, insieme con quattro siluranti, si presentarono davanti a S. Vito Chietino, ed aprirono il fuoco contro i fabbricati della linea ferroviaria. Fu danneggiata la stazione e demolito il magazzino merci, ma il materiale della linea non sofferse che lievi danni. Un’ora dopo le stesse navi bombardarono la stazione di Ortona ed anche qui arrecarono qualche danno agli edifici ; prese fuoco un vagone carico di zolfo, ed ebbero avarie tre vagoni e due velieri ancorati nel porto. Risalendo poi lungo la costa le unità nemiche danneggiarono il ponte di Arielli fra Ortona e Tollocanosa : la linea fu interrotta temporaneamente. Accorso dal Nord un treno armato, questo apri il fuoco a distanza di 3.000 m. contro le navi nemiche, le quali, dopo aver risposto con pochi colpi, si dileguarono nella foschia con rotta a levante. Nel pomeriggio del 6 febbraio infine uscirono dalle Bocche di Cattaro VHelgoland accompagnato soltanto da sei torpediniere (74, 78, 80, 83, 87, 88). Non era ormai più necessario che le partenze avvenissero da Sebenico : dal Lovcen non potevano essere più segnalate tempestivamente al comando italiano. Il comando austriaco della flottiglia incrociatori aveva assegnato alle torpediniere il compito di attaccare a fondo i trasporti nemici e gli incrociatori di scorta, che, seguendo le rotte ordinate, avessero incontrato durante la notte. Lo