gruppi cannoneggiò all’alba per brevissimo tempo alcune località della nostra costiera, e riprese il largo poco dopo il levare del sole. Fu bombardata la linea ferroviaria presso Grottammare, presso Or-tona e presso Termoli; ne rimasero danneggiati, in modo da dover sospendere temporaneamente la circolazione dei treni, il ponte sul torrente Menoc-chia, fra Grottammare cioè e Cupra Marittima, e quello sul Moro, fra Ortona e S. Vito Chietino. Riportarono danni altresì le stazioni ferroviarie di Ortona e di S. Vito, e qualche colpo cadde sugli abitati. Il semaforo dell’ isola Tremiti, già colpito dal precedente bombardamento, fu cannoneggiato nuovamente e quasi distrutto; tagliato il cavo telegrafico, ne fu interrotta la comunicazione col continente. Il sommergibile Velella, che prima dell’alba era in agguato vicino a Pelagosa, diresse subito per le isole Tremiti nella speranza di incontrare il nemico sulla' rotta di ritorno, ma, non essendovi giunto che alle ore 10, non trovò traccia delle navi avversarie. Questa incursione nemica contro la costa italiana, per i mezzi adoperati e per la rapidità di esecuzione, ebbe come le precedenti un carattere prevalentemente dimostrativo. Ma alla seguente, che ebbe luogo nelle prime ore del mattino del 28 luglio, il comando in capo austro-ungarico abbinò un primo attacco in forze contro Pelagosa.