— 212 - gilanza doveva essere esercitata perchè lo sgombro non fosse ostacolato da azioni nemiche. Contromandato per conseguenza l’invio dei ri-fornimenti, il comando della divisione esploratori concentrò il giorno 18 a Pelagosa i piroscafi Aventino 1 e Gianicolo, che si trovavano sulla costa pugliese per ricerca di mine, ed una goletta a motore con la scorta del cacciatorpediniere Aquilone e delle torpediniere Cigno, Clio, Canopo e Astore. A protezione dell’operazione di sgombro inviò in crociera a ponente dell’ isola il Quarto con i c. t. Animoso, Ardito, Intrepido ed Irrequieto, a mezzogiorno il Sapphire con i c. t. Rivière, Bory, Bou-clier e Protei; a levante il Bristol con Abba, Mosto e Bisson. Distrutto ed arso ciò che non era agevole portar via, i materiali, comprese le armi e le munizioni, ed il personale furono imbarcati sulle unità da carico e sulle siluranti nel pomeriggio del giorno 18, ed alle ore 20 il convoglio salpò e diresse per Barletta. Il comando austriaco, che dai posti di vedetta più avanzati delle isole curzolane poteva con tempo chiaro avere informazioni sui movimenti di navi 1 L'Aventino che navigava alla velocità di mg. 4,5 arrivò difatto troppo tardi nella notte quando l’isola cioè era già stata sgombrata; avevano imbarcato personale e materiale anche l'Aquilone e le torpediniere.