— 258 — veneta fino al 7 aprile 1916, giorno in cui, con precauzioni simili a quelle prese per il loro viaggio al Nord, furono mandati in Albania. Anche in questa occasione si potè confermare che le rigorose norme di segretezza e gli intensificati provvedimenti per dragare e segnalare le rotte di uscita dalla piazza di Venezia riuscirono pienamente allo scopo, permettendo ad una divisione intera di dislocarsi attraverso l’Adriatico senza incidenti e senza che il nemico ne venisse a conoscenza. A questo scopo giova ricordare che la partenza della divisione doveva avvenire qualche giorno prima, ma il comandante in capo del dipartimento, avendo avuto la certezza che la notizia era trapelata, ordinò di sospendere la partenza. Improvvisamente poi, la sera del 6 aprile, il comandante in capo dava direttamente e repentinamente ordine verbale al comandante della divisione di accensione e di partenza per la mattina seguente. Ciò venne eseguito all’ insaputa degli stessi equipaggi e senza neppure dar tempo al personale che trovavasi a terra, di far ritorno a bordo. Contemporaneamente nelle prime ore dell’alba del 7 veniva dragata tutta la rotta fra gli sbarramenti, ed anche un notevole percorso della rotta da Punta Maestra a Pola, percorso che fu anche indicato con appositi segnali. Così mercè le prudenti disposizioni, la divisione, scortata da due grosse siluranti, raggiunse senza incidenti Valona.