— 465 — insieme ripiegaronox, tornando nella notte a Cattaro. L'Helgoland fu solo a sostenere gli attacchi della giornata del 29 dicembre e dovette il salvamento suo e dei c. t. che l’accompagnavano : 1°) alla velocità superiore, sempre mantenuta altissima nonostante le avarie riportate nell’apparato motore dal tiro avversario; 2 ) alla manovra abilissima del comandante che questa velocità seppe utilizzare. L’inferiorità delle sue artiglierie gli impedì di raggiungere col tiro le navi alleate. ÌN elle ore pomeridiane il Bixio tenne informato periodicamente il comando della 2a squadra dell’av-vicinarsi dell’Helgoland alla costa italiana , ma l’ammiraglio comandante in capo giudicò che fosse già troppo tardi perchè altre unità più forti ma meno veloci del nemico, potessero, uscendo da ¡Brindisi, sbarrargli la strada. 1 Un telegramma del comando della 5° divisione a. u. (Aio-narch) al comando in capo della flotta dice: « Novara, K. Karl VI, Budapest, Aspern con le annunciate siluranti tentarono il congiungimento con l'Helgoland e i tipi Taira. Poiché venne fatta l’ipotesi die l'Helgoland si fosse separato dai c. t. il Novara tentò di unirsi all ’Helgoland. Quando fu noto che l’Helgolarxl fuggiva a sud, le unità diressero per il probabile punto di riunione con i tipi Tatra, 15 mg. a SO. di Antivari. Abbiamo veduto però che la corsa dell’ incrociatore a. u. fu prima per SO. e quindi per Ovest. 2 Oltre il radiotelegramma delle ore 13,57 già riportato il Bixio telegrafò al Vittorio Emanuele: « Ore 15,03 : Nemico quadrato 674 prende caccia verso ponente. « Ore 15.46: Nemico nel quadrato 672 alto a dritta dirige verso 30. — La marina italiana, ecc., Voi. II.